Prima hanno bloccato gli show televisivi a stelle e strisce più noti, da David Letterman a Jay Leno. Poi hanno lanciato l'allarme le serie tv più seguite, tra le quali - ma è solo un esempio fra i tanti - Grey's Anatomy. E adesso, come paventato da giorni, lo sciopero a oltranza degli sceneggiatori hollywoodiani, il cui contratto è scaduto il primo novembre, tocca anche i kolossal da grande schermo. A cominciare da un campione d'incassi annunciato come Angeli e demoni, dal romanzo di Dan Brown. Prequel di un superprimatista di guadagni (in libreria, così come ai botteghini) come Il Codice da Vinci.
Un segnale, quello dello slittamento del film - diretto da Ron Howard, e che vede di nuovo Tom Hanks nei panni del professore di simbologia Robert Langdon - che chiarisce meglio di tante parole la portata della protesta. Attuata da una categoria cruciale, all'interno della complessa e potente industria dello showbiz.
Quanto al caso specifico, secondo la Columbia Pictures (produttrice della pellicola) la sceneggiatura avrebbe bisogno ancora di alcuni ritocchi prima dell'inizio delle riprese; ma Akiva Goldsman, al quale era stata chiesta la stesura dello script, ha incrociato le braccia in segno di solidarietà coi colleghi. Dall'uscita prevista inizialmente per la fine del 2008, si passa quindi ai primi mesi del 2009. La Columbia ha precisato che l'uscita degli altri grandi film potenzialmente più redditizi programmati per il 2008, compreso l'ultimo James Bond e Hancock con Will Smth, non dovrebbe subire ritardi.
In questo clima non proprio tranquillo, con le major colpite al cuore (e al portafogli) dagli sceneggiatori, qualche segnale distensivo comunque c'è. Il sindacato di categoria, il Writers Guild of America (Wga) e l'organismo che rappresenta i produttori (la Alliance of Motion Picture and Television Producers) hanno annunciato qualche giorno fa, con un comunicato congiunto, che le trattative dovrebbero riprendere dal prossimo 26 novembre, al termine della settimana in corso che negli States è considerata festiva per il Giorno del Ringraziamento.
Nel frattempo, comunque, l'astensione dal lavoro prosegue. Gli sceneggiatori, ricordiamolo, sono in sciopero dallo scorso 5 novembre. E non è l'unica categoria in agitazione, nel mondo dello spettacolo Usa: dal 10 di questo mese, infatti, stanno incrociando le braccia anche i lavoratori di Broadway, cuore teatrale di New York e dell'intera America, che protestano contro il mancato rinnovo del contratto. Anche in questo caso, molti show sono stati cancellati: da Chicago al Fantasma dell'Opera, passando per Hairspray.
Ma sono molte le star che solidarizzano con le rivendicazioni di chi, nello showbiz, manda avanti la baracca almeno quanto loro. E se diversi giorni fa la sexy-casalinga disperata Eva Longoria ha portato pizze e generi di conforto, durante una manifestazione di piazza degli sceneggiatori hollywoodiani, George Clooney ha fatto di più: ha donato 25 mila dollari al "Fondo degli attori", che in questi giorni aiuta i tanti artisti in crisi e senza lavoro per lo sciopero degli sceneggiatori. "Per gente come me, lo sciopero è solo una vacanza forzata - ha detto il bellissimo e impegnatissimo George - spero che anche altri che se la possono permettere si assumano delle responsabilità e diano una mano".
Fonte: La Repubblica
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